American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace
Vestaglie rosa, ville lussuose, spiagge, locali da urlo, il sole di Miami Beach. Vite lontane, nel tempo e nello spazio, altri pianeti paralleli al nostro. L’incipit della seconda stagione di American Crime Story, dedicata al
delitto Versace, dipinge uno scenario molto diverso da quello della prima, The People v. O.J. Simpson, e non solo iconograficamente. Abbiamo una celebrità che vive una vita molto privilegiata, è il migliore in quello che fa, riverito e amato. Ma stavolta si tratta della vittima e non del presunto carnefice.
Dimenticate, dunque, gli interni dei tribunali, il legno dei banchi, la battaglia di un uomo che tutti hanno sempre considerato colpevole ma che si è sempre dichiarato innocente. Qui siamo negli esterni assolati di Miami, e la stagione è potenzialmente molto più movimentata e incentrata su una serie di linee parallele che convergono, nel tempo, verso un fatto tragico ben documentato e su cui ci sono pochi dubbi. Il colpevole qui è Andrew Cunanan (Darren Criss), non c’è niente da dimostrare ma solo un assassino a piede libero da trovare e fermare. Trama
Dimenticate, dunque, gli interni dei tribunali, il legno dei banchi, la battaglia di un uomo che tutti hanno sempre considerato colpevole ma che si è sempre dichiarato innocente. Qui siamo negli esterni assolati di Miami, e la stagione è potenzialmente molto più movimentata e incentrata su una serie di linee parallele che convergono, nel tempo, verso un fatto tragico ben documentato e su cui ci sono pochi dubbi. Il colpevole qui è Andrew Cunanan (Darren Criss), non c’è niente da dimostrare ma solo un assassino a piede libero da trovare e fermare. Trama
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